martedì 12 giugno 2012

mashal-045. PottellaBal (RJ) – Logorree dello State/government-organized stalking compradoro

mashal-045. PottellaBal (RJ) – Logorree dello State/government-organized stalking compradoro
by Georg Moshe Rukacs

Al PottellaBal, del sobborgo di SantaTeresa, area centrale di Rio de Janeiro, vi sono varie persone eccellenti. Sostanzialmente, come dappertutto, sono quelle che si fanno i cazzi propri.

V’è poi la merda. Nadia, la padrona, era una di quelle di merda e che ben sguazzavano nella merda. Qui lo faceva su incarico di Stato, su missione degli SquadroniDellaMorte (il dipartimento di PoliziaSegreta-TerrorismoDiStato) della Polizia Federale brasiliana in State/government-organized stalking compradoro.

I malati di mente e delinquenti di Stato contattato solo loro simili. Se per caso si sbagliano, vengono mandati affanculo. Non fu questo il caso.

Con un orgasmo di orrido lubridio, Nadia aveva proferito quel: “Ma certo che sono a piena disposizione”, quando l’agente speciale l’aveva contattata ed inculata con la richiesta di collaborazionismo in crimini e pazzie di Stato. Insicura ed arrogante, inetta ma piena di soldi, s’era sentita confortata da quel continuare in quel suo far nulla un po’ sporco dove, tra una truffa e l’altra, la grana le affluiva nelle tasche. Nadia era dei loro...

Quando Abraham la e li aveva sputtanati via web, l’agente speciale degli SquadroniDellaMorte (il dipartimento di PoliziaSegreta-TerrorismoDiStato) della Polizia Federale brasiliana la aveva ricontattata con urgenza, oltre ai contatti routinari quotidiani, settimanali e mensili:
- “Quell’Abraham è un demonio... ...Purtroppo gli ordini... Non possiamo rimuoverlo senza istruzioni precise e per ora...”
- “Ditemi che posso fare io, al ristorante...”
- “Siccome la cosa si va a risapere... ...Dite che è uno che s’inventa tutto e che non c’è nessuna azione di Stato contro di lui, che sono sue elucubrazioni?”
- “Devo licenziarlo?”
- “Possibilmente no. Le istruzioni erano che doveva lui essere spinto ad andarsene... Deve essere spinto fuori. Ma è meglio se sembra che sia una decisione sua.”

Venerdì, nel tardo pomeriggio, NadiaNamaCurri si chiama a casa sua un gruppo, le merde non i puliti, per una riunione d’emergenza. ...Elisabé, Tata, Caterì, Klaude, Gianna, Joanna, Jamì, Dany etc... Andreina la lascia di presidio al PottellaBal.

Nadia è usa, nelle sua puntate al PottellaBal, atteggiarsi a padrona, a padrona-dirigente, con la sue pseudo managers di quel suo PottellaBal, creato più disorganizzato di un ministero, che egualmente s’atteggiano a quello che non sono. Se le è scelte simili. Sono una finzione reciproca mentre tutto va avanti da solo, secondo procedure standard, anche se lì un po’ del cazzo perché, anche se fanno finta ciò non sia, molti strumenti essenziali di una bar-ristorante mancano e non vengono procurati.

E lei, la megalomane-logorroica Nadia, improvvisa in permanenza logorree infinite con le sue quattro pseudo-managers (Elisabé, Andreina, Caterì, Tata) o parte di esse. Se le chiama per mangiare assieme, per sbevazzare e per ascoltarla finte rapite essendo lei la padrona. A volte si chiamava pure Antonia, quando lavorava lì. Parlava, parlava, parlava, parlava di nulla. Eppoi, aveva il suo gruppetto pure fuori, di esterne, agenti speciali o gentaglia ordinaria, ma ben felice di bere e mangiucchiare a sbafo mentre Nadia andava avanti con le sue logorree vuote.

Dopo mesi e mesi di questo andazzo anche il suo pubblico s’è rotto il cazzo di sentire sempre le solite scemenze per cui, per quel che possono, non fanno nulla ma non attaccate alla padrona, ...per quel che possono. Ecco che allora Nadia s’è attaccata, ultimamente a Andreina. Andreina non solo ha più problemi delle altre a sottrarsi, potendo fingere ancora meno delle altre di avere qualcosa da fare, ma, anzi, anziché stare sola a far nulla è confortata da fare da audience alla padrona. Una coppia perfetta.  

Venerdì, restò Andreina a fare la pseudo-gerente, mentre quella ufficiale, Elisabé, era alla riunione segreta a casa di Nadia.

NadiaNamaCurri esodì:
- “Lo sapete perché siamo qui... Siamo sotto attacco... Quello è un pazzo... S’inventa tutto... Immagina... Il governo non c’entra... Non ne sappiamo nulla...”

- “Ma perché non lo licenzia...”

- “Il governo mi ha ordinato... No, anzi, volevo dire... Il governo non c’entra nulla... Volevo dire che lo sapete che il governo brasiliano non ha piacere si licenzino le persone. Neppure io... Noi dobbiamo scoprire... Dovremmo scoprire... Sarebbe meglio scoprissimo qualcosa...”

- “Scusi, signora ma che cosa ci sarà mai da scoprire?”

- “Il governo mi ha detto che hanno informazioni sicure che... No, anzi, il governo non c’entra nulla...”

Tra l’altro, alcuni, che poi lo hanno pure raccontato ad altri e pure me, hanno visto agenti speciali degli SquadroniDellaMorte (il dipartimento di PoliziaSegreta-TerrorismoDiStato) della Polizia Federale brasiliana che andavano lì a parlare sia con Nadia che con le sue cagne da pseudo-guardia, agenti che si qualificavano come “Polizia Federale”.

Per cui, le merdacchie da lei invitati alla sua riunione d’urgenza o facevano i seri oppure sghignazzano seppur trattenuti, ma pur sempre aleggiava un ineliminabile clima di inaffidabilità di quello Nadia diceva. Sebbene, essendo lei la padrona, dovevano fingere acquiescenza. Dovevano fingere fosse credibile, seppur tutti sapessero non la fosse.

Qualcuno avanzò:
- “Scusi, signora, ma che cosa le hanno detto quegli agenti speciali che sono venuti...”

- “Quali? Che agenti speciali? No, anzi... Sì, sono venuti, ma non per lui... È perché volevano fare una convenzione col ristorante.”

A quel punto, tutti sghignazzavano trattenuti. Sì, quelle situazioni i cui tutti si fingono seri ma hanno il sorrisetto stampato sulla faccia. Infatti, Elisabé aveva raccontato a tutti, pur con aria cospirativa ed a mezze frasi, a singoli non a gruppetti, che era divenuta importante: “Quelli [gli agenti speciali che tutti avevano visto o di cui era stato loro detto] mi hanno dato un incarico importante... ...Sono in ballo i destini del mondo... ...Ed io sto sempre dalla parte giusta... ...Io capisco al volo...”

- “Signora, ma se hanno, ...avete..., ...ha informazioni sicure, ...che cosa possiamo scoprire noi...”

- “E che ne so io!!! Il governo mi ha detto... No, anzi, non c’è nessun governo... È che non ho capito quel Abraham che sia venuto a fare qui. Noi dobbiamo scoprire...”

- “Signora, ma non lo avete assunto voi? Non è più semplice dirgli che non serve più e...”

- “Ma vi ho detto che il governo mi ha detto... ...No, scusate, mi fate confondere... Non c’è nessun governo... Non è che si debba scoprire. Anzi, il governo mi ha detto che non c’è proprio nulla da scoprire... No, anzi, nessun governo mi ha detto nulla... Non c’è nessun governo. È che non c’è nulla da scoprire. Eppoi che volete che m’interessi scoprire i fatti altri. Io faccio l’imprenditrice... Il governo mi ha detto che dovremmo montare, organizzare... No, anzi, non c’è nessun governo... È che questo è uno che ha girato il mondo, ha studiato in decine di università, non ho capito se fosse un professore, scrive... Insomma, uno così, cosa ci fa in Brasile? Per cui si dovrebbe organizzare qualcosa per fare in modo che...”

- “Ma, signora, se è una cosa pericolosa, cosa... ...come..., come possiamo noi...”

- “Ma vi ho già detto che il governo vuole sia obbligato ad andare via, ma di suo! Anzi, cosa mi fate dire? ...Mi confondete. Non c’è nessun governo. È che sarebbe meglio che andasse via di suo.”

- “Signora, che possiamo noi... ...Noi siamo qui per lavorare...”

- “Mi hanno detto... ...Mi ha detto la gerente, che eseguiva mie disposizioni, che è uno che non se la prende per niente e vi smonta...”

A quel punto, saltò su Elisabé che non aspettava altro che esibirsi con la sua voce stridulo-isterica:
- “Le ho provate tutte! Le ho provate tutte! Quel Abraham mi fa uscire di testa. ...Anche ai miei amici ed amiche...”

Nadia andò avanti per ore con la sua vana logorrea. Alla fine, si concluse tutto con un nulla di fatto. Lei si limitò ad ordinare prudenza alle sue merdacchie.
  
Sabato notte pattugliò nervosa il sua PottellaBal. Domenica cominciò dal pomeriggio. Siccome è congenitamente una ladrona. Non è capace di pagare il salario i primi cinque giorni lavorativi del mese, come da legge. Del resto, lì non hanno neppure conti da fare dato che non pagano straordinari, notturni, contributi etc. Pagano solo un fisso per 54 ore la settimana. L’orario di lavoro brasiliano ufficiale è di 44 ore. Pagano il 40% il 24 del mese o dopo. Ed il restante 60% il 12 anziché entro i primi cinque giorni del mese. Domenica 10 giugno, pagarono con due giorni di ‘anticipo’. Ma hanno fatto firmare ricevute pre-datate con data 06/06/2012. Ladroni e falsari.

Naturalmente, ad Abraham, ora pagano meno di metà bus (27.5 per 12 gg anziché 66), per spingerlo ad andarsene, come da ordini degli SquadroniDellaMorte (il dipartimento di PoliziaSegreta-TerrorismoDiStato) della Polizia Federale brasiliana.

Tale è il Brasile di Luiz Inácio Lula da Silva e di Dilma Vana Rousseff. Ah, con altri sarebbe lo stesso... Le facce cambiano. La feccia di regime resta la stessa. Poi, qui, che operano su istruzioni dei Carabinieri e SIS-CIA...